21.2.4>41

[Valter Vico]

Personalmente ritengo che il responso vada adeguatamente digerito e metabolizzato, che è quello che mi pare tu stia effettivamente facendo, e ciò richiede il suo tempo. Si dice che il responso deve essere integrato, o meglio fissato, nella propria vita, se no è inutile.
Riprendo quanto dicevo in una vecchia discussione ( viewtopic.php?f=6&t=3020&start=60 )

16.5
divinazione febbrile (ma anche urgente, compulsiva)
durare nel tempo (nome dell'esagramma 32)
non morire (oppure fissarsi)

Rutt riporta a questo proposito una citazione del Liji:

Dice il maestro (Confucio): “una persona che non abbia la capacità di durata nel tempo non avrà successo come interprete degli steli d'achillea”.

Una citazione analoga compare nei Dialoghi di Confucio, che aggiunge:

Non rendere durevole nel tempo il potere / la virtù (de) di una divinazione porterà a fallimento.
Leggere semplicemente i responsi non è sufficiente.

L'oracolo ha un potere (de) suo proprio che è a disposizione del consultante purchè lo si lasci agire.

Siccome la questione che poni sembra avere per te una notevole importanza, credo sia opportuno prendersi tutto il tempo necessario a far si che il responso esprima tutto il suo potenziale.
Il responso "lavora" e bisogna lasciargli il tempo di lavorare. Un'espressione orientale che trovo suggestiva a questo proposito è quella che dice di "far rotolare il responso nel cuore" in modo che possa esprimere tutto il suo potenziale evocativo.

Non penso affatto che ciò possa essere in contrasto con la "freschezza" della prima intuizione. Anzi, le due cose si completano reciprocamente.

[Aiace]

Bene, questo mi conforta, allora i tempi lunghi che che di solito mi impegnano nell'interpretazione dei responsi alle domande più importanti, non sono dovuti solo all'inesperienza (che pure c'è) ma anche allo svilupparsi di un adeguato orizzonte temporale, necessario alla maturazione del responso stesso.