Sono un'attrice e dovevo lavorare con una regista. Ormai erano diversi anni che la seguivo e almeno due che c'eravamo dette che avremmo lavorato insieme quando se ne sarebbe presentata l'occasione.
L'anno scorso mi chiama finalmente per uno spettacolo. Accetto. Mi ricontatta due mesi dopo con le date definitive e mi chiede nuovamente conferma della mia disponibilità, che io assicuro. 24 ore dopo mi manda una mail in cui mi dice che lei forse è stata troppo affrettata a parlarmi di questo progetto perché il suo assistente ha delle esigenze artistiche che lei vuole rispettare e le avrebbe chiesto quindi di farmi fare un provino.
Ora questo suo assistente era stato un mio coinquilino anni prima, e non c'era stata buona convivenza nella casa.
Decido di andare al provino, che passo, e vengo chiamata dall'aiuto regista per dirmi che sono dentro lo spettacolo. Mi comunicano termini di contratto e tutto quanto, ricevo perfino la convocazione per il primo giorno di prove, e la mia felicità dura la bellezza di 45 minuti. Poi un'altra chiamata: l'assistente non vuole lavorare con me. E' una cosa personale, mi assicurano, niente di artistico, sono brava insomma, ma è che lui proprio non mi vuole dentro lo spettacolo. Ha messo un veto insomma.
Dal momento che la regista non abita nella mia città, questo provino mi è costato la bellezza di 250 euro.
Ero molto arrabbiata all'epoca e ho cercato di parlare con entrambi per capire le ragioni. e' stato difficile visto che non mi volevano ricevere (si vergognavano forse?!) ma poi hanno ceduto, dandosi l'un l'altro la colpa (purtroppo non sono riuscita a parlare con entrambi insieme).
Ci siamo chiariti, ci siamo lasciati bene, con l'assistente che addirittura mi invitava a rimanere a guardare le prove, e diceva che magari avrei fatto il prossimo spettacolo. La compagnia di teatro è molto importante, e quindi ho cercato in tutti i modi di non buttare nel cesso gli anni che avevo passato a stargli dietro.
Passano i mesi e la rabbia cresce. Perché mi rendo sempre più conto che è stata una trappola in cui ho perso solamente dei soldi. Se l'assistente aveva qualcosa di personale con me poteva benissimo dirlo PRIMA di farmi andare al provino. E inoltre se proprio non mi voleva intorno non capisco come mai mi abbia invitato a rimanere per il mese di prove. La mia impressione è che ha fatto un abuso di potere, mi ha voluto far pagare non so che cosa, forse la sua frustrazione di anni prima quando vivevamo insieme.
La regista poi ha scaricato la responsabilità sull'assistente, ma di fatto la regista è lei, dunque forse non mi voleva fino in fondo, nonostante quando ci siamo chiarite continuava ad assicurarmi che lei mi adorava e mi voleva, e che era lui il problema.
Quindi il mese scorso scrivo una lettera a entrambi in cui do loro dei vigliacchi, argomentando per filo e per segno una per una le cose che hanno detto e fatto (qui ho sintetizzato!). è una lettera di cui vado molto fiera, perché finalmente ho detto in maniera lucida e abbastanza distaccata la verità, smascherandoli completamente. Ovviamente c'è stata una risposta non risposta, nel senso che sono stata prima liquidata da un "vedo che non stai bene e me ne dispiace molto" e poi in una seconda mail mi è stato detto di scendere dal piedistallo che c'è sempre da imparare (mah).
Io poi ho risposto con un'altra mail in cui mettevo ancora più in luce l'ingiustizia subita ma anche quanto avessi tenuto a quella compagnia, parlando al passato però, senza nessuna intenzione di ricucire niente.
Praticamente con questa mail ho chiuso, sottraendomi per una buona volta ai loro assai costosi giochetti.
Ora ho chiesto: in che posizione sono io con questa regista? 51.3.4>36
Il 36 è l'oscuramento della luce, e mi era già capitato con lei. Si riferiva all'epoca al fatto che lavorando con lei non mi avrebbe giovato dal punto di vista professionale a lungo termine, poiché avrebbe oscurato le mie potenzialità
il 51 sarebbe il terremoto che ho provocato con questa mail che le ho mandato il mese scorso?
grazie, aspetto le vostre visioni
