Che senso dare ai consigli
Regole del forum
Scrivi in questo forum per confrontarti con la community sulla tua esperienza con l'uso dell'I Ching.
Quando scrivi, ricordati:
- di parlare sempre in nome della tua esperienza personale e di evitare troppe generalizzazioni;
- di distinguere correttamente tra il contenuto di quanto scritto e il soggetto scrivente;
- di non provocare e di non rispondere ad eventuali provocazioni;
- di mantenere sempre una certa flessibilità nelle tue posizioni e di rispettare in ogni caso quelle degli altri.
LEGGI CON ATTENZIONE: Regolamento generale · Manifesto
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- Iscritto il: 18 ott 2013, 22:05
Che senso dare ai consigli
Cari amici del forum,
eccomi per la prima volta qui! Da un bel po' di tempo mi interesso di I Ching, e sempre di più sto approfondendo questo libro magico, per me vera fonte di riflessione e (quasi) di preghiera. Mi auguro che partecipare a questo forum, confrontandomi con voi, arricchisca le mie conoscenze. E spero anche di portare il mio piccolo contributo!
Detto questo, volevo porvi una domanda piuttosto personale. Qual è il vostro approccio ai responsi? In altre parole: qual è l'atteggiamento che ritenete più adatto, pratico o spirituale?
Ho letto molte delle vostre interpretazioni, e mi sono accorta che spesso la lettura tende ad essere molto pragmatica, tesa soprattutto ad individuare i possibili eventi futuri o contenuti molto pratici. Il che è perfettamente in linea con la funzione "divinatoria" del libro. Spesso, però, il libro segue linee e percorsi che noi non potremmo mai immaginare, proprio perché l'orizzonte culturale di riferimento non occidentale tende a mettere in luce aspetti delle situazioni su cui tendenzialmente non ci concentreremmo. Lo trovo un metodo di auto-lettura molto più marcatamente etico (rispetto, per es. ai Tarocchi) e quindi molto adatto a comprendere le situazioni, più che a prevederle (anche se spesso le due cose coincidono, perché comprendere ci dà gli strumenti per capire cosa accadrà).
Voi che esperienza avete?
eccomi per la prima volta qui! Da un bel po' di tempo mi interesso di I Ching, e sempre di più sto approfondendo questo libro magico, per me vera fonte di riflessione e (quasi) di preghiera. Mi auguro che partecipare a questo forum, confrontandomi con voi, arricchisca le mie conoscenze. E spero anche di portare il mio piccolo contributo!
Detto questo, volevo porvi una domanda piuttosto personale. Qual è il vostro approccio ai responsi? In altre parole: qual è l'atteggiamento che ritenete più adatto, pratico o spirituale?
Ho letto molte delle vostre interpretazioni, e mi sono accorta che spesso la lettura tende ad essere molto pragmatica, tesa soprattutto ad individuare i possibili eventi futuri o contenuti molto pratici. Il che è perfettamente in linea con la funzione "divinatoria" del libro. Spesso, però, il libro segue linee e percorsi che noi non potremmo mai immaginare, proprio perché l'orizzonte culturale di riferimento non occidentale tende a mettere in luce aspetti delle situazioni su cui tendenzialmente non ci concentreremmo. Lo trovo un metodo di auto-lettura molto più marcatamente etico (rispetto, per es. ai Tarocchi) e quindi molto adatto a comprendere le situazioni, più che a prevederle (anche se spesso le due cose coincidono, perché comprendere ci dà gli strumenti per capire cosa accadrà).
Voi che esperienza avete?
Re: Che senso dare ai consigli
La tua domanda richiama molti analoghi interrogativi che mi sono posta.
In primo luogo trovo lo strumento estremamente duttile: in alcune circostanze quello che ti dice, sia esso un responso a carattere più squisitamente divinatorio, sia se invece si tratti di un consiglio, è piuttosto pratico....è questo che accadrà, è così che devi fare.
In altri casi, invece, ti costringe a metterti di fronte a te stesso, ad un percorso di autoanalisi mica da ridere, che più e meglio di una seduta di psicoterapia.
In secondo luogo, la questione etica: molte volte mi sono chiesta "quale etica".
In questa discussione:
viewtopic.php?f=12&t=2945&p=5530#p5530
mi sembra particolarmente interessante la risposta di Fabio, che dice:
Ti riporto inoltre questo passo:
(PS: i cinesi sono coloro che ci hanno insegnato a sederci sulla riva del fiume per vedere passare il cadavere del nostro nemico: anche questo, credo, è Wu Wei)
In primo luogo trovo lo strumento estremamente duttile: in alcune circostanze quello che ti dice, sia esso un responso a carattere più squisitamente divinatorio, sia se invece si tratti di un consiglio, è piuttosto pratico....è questo che accadrà, è così che devi fare.
In altri casi, invece, ti costringe a metterti di fronte a te stesso, ad un percorso di autoanalisi mica da ridere, che più e meglio di una seduta di psicoterapia.
In secondo luogo, la questione etica: molte volte mi sono chiesta "quale etica".
In questa discussione:
viewtopic.php?f=12&t=2945&p=5530#p5530
mi sembra particolarmente interessante la risposta di Fabio, che dice:
Insomma, non credo che l'etica del Libro risponda ai canoni dell'etica "cattolica" come la intendiamo noi occidentali.fgalassi ha scritto:Ciao.
E' molto divertente 'nun rompe'..
Credo, giocando, possa essere confrontata con l'espressione 有攸往 you you wang, fra l'altro piuttosto ricorrente nel testo (oltre al 23, in altri 18 esagrammi).
In questo caso, al di là di variazioni nella traduzione (per alcuni è un 'luogo dove andare', per altri 'cose da fare/predisporre'), poiché preceduta da una forma negativa [不利 bu li, es.: non propizio], potrebbe essere resa come 'nun te rompe', ovvero, visto il momento, stai quieto perché sei delicato (ovvero delicato è il tempo..).
Sulla 'nobiltà' del testo, mi permetto un poco di obiettare.
Alcune traduzioni lo hanno reso nobile.
Altre, le vedo più interessanti nel tentativo di fare i conti con civiltà (Shang e Zhou) il cui senso civico si mostrava candidamente nel trucidare e fare a pezzi, anche per motivi sacrificali, prigionieri di guerra e non solo.
Un esempio tradizionalmente associato con questi cordiali trattamenti anche nelle linee dell'esagramma 52.
Ti riporto inoltre questo passo:
Quindi ti chiedo, e mi chiedo, e chiedo a tutti: Quale etica?berenix13 ha scritto:Proprio in questi giorni mi sono dedicata al ripasso della parte centrale del Wilhelm e, se ti può tornare utile a pag. 316 c'è la spiegazione dei termini Salute/Sciagura/Pentimento/Umiliazione!
Sciagura: "Quando la direzione contrasta nettamente con le leggi dell'universo, essa conduce necessariamente a perdita. Questo viene indicato con la sentenza "Sciagura". Vi sono però anche direzioni che non vanno così nettamente a una meta, e allora si può parlare di deviazioni nella direzione. Ora, se in origine la direzione era sbagliata, ma se ne trova a tempo afflizione, si può evitare la sciagura e, tornando sui propri passi , avere ancora la salute. Questa condizione è espressa dalla sentenza "Pentimento".
(PS: i cinesi sono coloro che ci hanno insegnato a sederci sulla riva del fiume per vedere passare il cadavere del nostro nemico: anche questo, credo, è Wu Wei)
- Antar Laxmi
- Messaggi: 192
- Iscritto il: 12 lug 2013, 11:11
Re: Che senso dare ai consigli
Leuconoe ha scritto:Cari amici del forum,
eccomi per la prima volta qui! Da un bel po' di tempo mi interesso di I Ching, e sempre di più sto approfondendo questo libro magico, per me vera fonte di riflessione e (quasi) di preghiera. Mi auguro che partecipare a questo forum, confrontandomi con voi, arricchisca le mie conoscenze. E spero anche di portare il mio piccolo contributo!
Detto questo, volevo porvi una domanda piuttosto personale. Qual è il vostro approccio ai responsi? In altre parole: qual è l'atteggiamento che ritenete più adatto, pratico o spirituale?
Ho letto molte delle vostre interpretazioni, e mi sono accorta che spesso la lettura tende ad essere molto pragmatica, tesa soprattutto ad individuare i possibili eventi futuri o contenuti molto pratici. Il che è perfettamente in linea con la funzione "divinatoria" del libro. Spesso, però, il libro segue linee e percorsi che noi non potremmo mai immaginare, proprio perché l'orizzonte culturale di riferimento non occidentale tende a mettere in luce aspetti delle situazioni su cui tendenzialmente non ci concentreremmo. Lo trovo un metodo di auto-lettura molto più marcatamente etico (rispetto, per es. ai Tarocchi) e quindi molto adatto a comprendere le situazioni, più che a prevederle (anche se spesso le due cose coincidono, perché comprendere ci dà gli strumenti per capire cosa accadrà).
Voi che esperienza avete?
Benvenuta Leuconoe
tu hai parlato di "magia" dell'I Ching...la magia di questo sistema risiede nella capacità di rispecchiare perfettamente il consultante, ovvero ciò che noi non riusciamo a portare a livello di coscienza, ma che resta nascosto ai nostri occhi. Facendo emergere questo contenuto "rimosso" ce lo troviamo davanti come in uno specchio: il problema poi è saper leggere questo specchio. Perchè sappiamo che il "linguaggio" dell'I Ching non è sempre facile da decifrare, un po' come nei sogni: i simboli onirici provengono dal nostro inconscio, e hanno un significato sia universale sia relativo a ognuno di noi. Magia poi è quello che Jung chiamava "sincronicità": ogni elemento nel qui-e-ora è connesso con il Tutto ed è uno specchio del Tutto: ciò che si vede nel micro si riflette nel macro e viceversa. Idealmente potremmo fare anche a meno dell'I Ching se sapessimo leggere in ogni elemento della realtà nel qui-e-ora. Ogni cosa/essere è il riflesso di noi e del cosmo. Attraverso gli "altri" leggiamo noi stessi.
Per me lo studio di questo sistema va di pari passo con lo studio di se stessi: imparo a leggere l'I Ching conoscendo me stessa, e conosco me stessa attraverso l'uso dell'I Ching. Ecco perchè è un sistema che, se ben conosciuto, può essere un supporto per il counselling o anche la psicoterapia: permette, se usato correttamente, di crescere e maturare come individuo. Ecco la questione dell'etica: perchè faccio l'I Ching? per conoscere il futuro? impicciarmi degli affari altrui? oppure per conoscere me stesso? L'I Ching può essere usato in tutti e due i modi, ma ovviamente saremo sempre noi ad assumerci la responsabilità del suo uso: guardare fuori o guardare dentro di noi? perchè prima o poi la vita ci metterà sempre davanti a noi stessi, volenti o nolenti...quindi meglio farlo subito: l'I Ching ce ne da la possibilità ed è qui apposta per questo.
Diverse volte mi è capitato in questo forum, nella sezione "le nostre consultazioni" di trovare persone che avevano utilizzato l'I Ching come strumento per conoscere il futuro e avere risposte riguardo avvenimenti pratici e quotidiani...cercando di interpretare quei responsi mi sono accorta che il sistema non stava rispondendo ai loro desideri più terra terra (troverò l'uomo, il lavoro ecc...) ma stava scavando dentro di loro, facendo emergere problematiche ed elementi che loro non volevano guardare e affrontare per risolvere i loro problemi. Anche nei tarocchi (usati a fini evolutivi) c'è questa etica: il problema non è lo strumento, ma come lo si usa.
Ecco perchè non intervengo più nella sezione "le nostre consultazioni" perchè non trovo giusto usare l'I Ching per divinare il futuro e soddisfare le aspettative del consultante. "Quando i mezzi giusti sono usati male, non possono dare che un cattivo risultato" dice un proverbio cinese. Per quanto mi riguarda finchè la persona che consulta l'I Ching lo fa per conoscere meglio se stessa, posso aiutarla nell'interpretazione, altrimenti no.
Questa è l'etica, a mio avviso, e varia per ciascuno di noi. Ognuno di noi poi, prenderà le respons-abilità delle proprie scelte: chi legge l'I Ching o i tarocchi per soldi, chi lo fa per avere riconoscimento, chi lo fa disinteressatamente...a ognuno la scelta...
Re: Che senso dare ai consigli
Non è tantissimo che mi interesso all'I Ching, ma, quando, per caso, mi ci sono avvicinata, l'ho sentito subito affine a me, proprio perchè sto facendo un complesso e doloroso percorso di presa di coscienza di me stessa, e mi sono resa conto di quanto questo strumento possa aiutare.
Nella smania di capirlo, di conoscerlo, di approfondirlo, ho però anche capito la capacità divinatoria del Libro,e nn ti nego, d'altronde è evidente da alcuni dei miei quesiti, che apprezzo questo aspetto, e mi ci sono un pò divertita ad usarlo in questo modo...anche Valter, in uno dei suoi post, e in uno dei suoi articoli, parla dell'I Ching, come mezzo per sapere che tempo farà , e ha espressamente dichiarato che sprona i suoi "allievi" ad usalo in questo modo, soprattutto all'inizio, anche per affinare le proprie capacità analitiche e di intuizione.
L'importante è essere sempre coscienti che il libro a volte nn risponderà alla domanda "Mi telefonerà?", ma al problema che, dentro di noi, ci rende "dipendenti" da quella telefonata...se uno lo sa, ed è sufficientemente lucido da capirlo, nn mi sembra "non etico" porre quel quesito...se poi qualcuno non ha questa consapevolezza, e tenta di usare il Libro per guardare sempre fuori e mai dentro, prima o poi si stuferà, perchè il Libro nn gli parlerà più...
Nella smania di capirlo, di conoscerlo, di approfondirlo, ho però anche capito la capacità divinatoria del Libro,e nn ti nego, d'altronde è evidente da alcuni dei miei quesiti, che apprezzo questo aspetto, e mi ci sono un pò divertita ad usarlo in questo modo...anche Valter, in uno dei suoi post, e in uno dei suoi articoli, parla dell'I Ching, come mezzo per sapere che tempo farà , e ha espressamente dichiarato che sprona i suoi "allievi" ad usalo in questo modo, soprattutto all'inizio, anche per affinare le proprie capacità analitiche e di intuizione.
L'importante è essere sempre coscienti che il libro a volte nn risponderà alla domanda "Mi telefonerà?", ma al problema che, dentro di noi, ci rende "dipendenti" da quella telefonata...se uno lo sa, ed è sufficientemente lucido da capirlo, nn mi sembra "non etico" porre quel quesito...se poi qualcuno non ha questa consapevolezza, e tenta di usare il Libro per guardare sempre fuori e mai dentro, prima o poi si stuferà, perchè il Libro nn gli parlerà più...
Re: Che senso dare ai consigli
questa è la domanda delle domande. Yi è uno strumento divinatorio e pratico. Dà risposte pratiche e normalmente è il motivo iniziale dell'approccio. Perché se entri in sintonia col suo linguaggio risponde e risponde a tono.
ci sono alcuni che fanno di Yi in questo senso una specie di scienza delle previsioni. Che va comunque rispettata.
Io stessa spesso uso Yi come strumento di divinazione, perché semplicemente risponde.
ma al di là del modo in cui faccio la domanda, col tempo questo è divenuto innanzitutto uno strumento di riflessione e di computo del tempo. Di un mio ridimensionamento rispetto al resto del mondo.
Mi ha inserito - io individualità - in un contesto più ampio nello spazio e del tempo. Mi ha dato una idea diversa del bene.
E me lo ha dato in modo 'laico'.
Poi naturalmente è necessario capire da dove si viene e che percorsi si sono fatti su se stessi e cosa si cerca. Spesso mi dico che per esempio Yi può far male. Non solo perché crea dipendenza. O perché blocca il libero arbitrio. Ma perché fa sentire alcuni esseri - di per sé fragili - in genere onnipotenti. Stimola cioè l'egocentrismo e assopisce un po' troppo le passioni. Permettimi di parlare così. Ho però notato che spesso i fini conoscitori di Yi sono algidi e distanti. Il che non è esattamente come l'arte della ricettività. Credo che avere di base un buon equilibrio personale e un buon percorso già avanzato fatto su se stessi metta abbastanza al sicuro da certa 'preponderanza del grande'. ciao
ci sono alcuni che fanno di Yi in questo senso una specie di scienza delle previsioni. Che va comunque rispettata.
Io stessa spesso uso Yi come strumento di divinazione, perché semplicemente risponde.
ma al di là del modo in cui faccio la domanda, col tempo questo è divenuto innanzitutto uno strumento di riflessione e di computo del tempo. Di un mio ridimensionamento rispetto al resto del mondo.
Mi ha inserito - io individualità - in un contesto più ampio nello spazio e del tempo. Mi ha dato una idea diversa del bene.
E me lo ha dato in modo 'laico'.
Poi naturalmente è necessario capire da dove si viene e che percorsi si sono fatti su se stessi e cosa si cerca. Spesso mi dico che per esempio Yi può far male. Non solo perché crea dipendenza. O perché blocca il libero arbitrio. Ma perché fa sentire alcuni esseri - di per sé fragili - in genere onnipotenti. Stimola cioè l'egocentrismo e assopisce un po' troppo le passioni. Permettimi di parlare così. Ho però notato che spesso i fini conoscitori di Yi sono algidi e distanti. Il che non è esattamente come l'arte della ricettività. Credo che avere di base un buon equilibrio personale e un buon percorso già avanzato fatto su se stessi metta abbastanza al sicuro da certa 'preponderanza del grande'. ciao
Re: Che senso dare ai consigli
Il mio percorso è iniziato più o meno un anno fa,solo negli ultimi 6 mesi ho iniziato uno studio più intensivo del libro.
Mi rendo conto che all'inizio lo utilizzavo in modo completamente errato - ma forse quasi tutti noi almeno all'inizio si sono avvicinati in questo modo - per poi iniziare a comprendere il meraviglioso strumento che è.Come se fosse necessario una sorta di periodo per metabolizzarlo,per poi passare allo step successivo.
Hehehe,sì,penso che esistano degli step,ma che questi step siano infiniti,si migliora sempre di più
Alle volte ho dei momenti dove lo utilizzo un po' compulsivamente,e forse soltanto ora inizio a capire quando mi bacchetta per bene!!!
Concordo con Antar sul seguente punto
Posso dire di essere diventata un po' più nobile,anche se di lavoro ne ho ancora molto da fare!!
^_^ buona giornata
Mi rendo conto che all'inizio lo utilizzavo in modo completamente errato - ma forse quasi tutti noi almeno all'inizio si sono avvicinati in questo modo - per poi iniziare a comprendere il meraviglioso strumento che è.Come se fosse necessario una sorta di periodo per metabolizzarlo,per poi passare allo step successivo.
Hehehe,sì,penso che esistano degli step,ma che questi step siano infiniti,si migliora sempre di più
Alle volte ho dei momenti dove lo utilizzo un po' compulsivamente,e forse soltanto ora inizio a capire quando mi bacchetta per bene!!!
Concordo con Antar sul seguente punto
Ti pungola,ti sprona a migliorare,a scavare dentro di te.: imparo a leggere l'I Ching conoscendo me stessa, e conosco me stessa attraverso l'uso dell'I Ching. Ecco perchè è un sistema che, se ben conosciuto, può essere un supporto per il counselling o anche la psicoterapia: permette, se usato correttamente, di crescere e maturare come individuo. Ecco la questione dell'etica: perchè faccio l'I Ching? per conoscere il futuro? impicciarmi degli affari altrui? oppure per conoscere me stesso? L'I Ching può essere usato in tutti e due i modi, ma ovviamente saremo sempre noi ad assumerci la responsabilità del suo uso: guardare fuori o guardare dentro di noi? perchè prima o poi la vita ci metterà sempre davanti a noi stessi, volenti o nolenti...quindi meglio farlo subito: l'I Ching ce ne da la possibilità ed è qui apposta per questo.
Posso dire di essere diventata un po' più nobile,anche se di lavoro ne ho ancora molto da fare!!
^_^ buona giornata
Re: Che senso dare ai consigli
Posso chiederti di chiarire maggiormente i punto che ho evidenziato in grassetto?sennin185 ha scritto:Ma perché fa sentire alcuni esseri - di per sé fragili - in genere onnipotenti. Stimola cioè l'egocentrismo e assopisce un po' troppo le passioni. Permettimi di parlare così. Ho però notato che spesso i fini conoscitori di Yi sono algidi e distanti. Il che non è esattamente come l'arte della ricettività. Credo che avere di base un buon equilibrio personale e un buon percorso già avanzato fatto su se stessi metta abbastanza al sicuro da certa 'preponderanza del grande'. ciao
Re: Che senso dare ai consigli
ma guarda, la mia è più una osservazione - come posso dire? - empirica. Naturalmente mi riferisco a conoscenze personali, a persone che ho incontrato direttamente - in qualche caso anche virtualmente. Ne ho parlato anche con Tiziano che conosco personalmente e che è tutt'altro che così, ad esempio.
Però conosco altri in cui ho riscontrato un eccessivo controllo, una eccessiva rigidità. Per non parlare di quelli che hanno un certo atteggiamento di supponenza o meglio di quelli che sanno di avere un certo 'potere' in mano e si sentono superiori. In alcuni casi per alcuni è anche una fonte di reddito e quindi tendenzialmente cercano di 'salvaguardare' le loro conoscenze come se fossero una specie di santoni (non so se mi spiego bene).
In realtà ritengo tutto questo molto lontano dallo spirito di Yi e anche un tantinello patetico, specie quando nasconde una spesso (malcelata) eccessiva aggressività repressa. La scienza per esempio si basa sul mettere in contraddizione qualcosa che fino ad un attimo prima era considerato un postulato incontrovertibile: proprio superando con nuovi teoremi quelli vecchi la scienza cresce e in generale ogni attivitàumana. Queste discipline - così vicine o quantomeno così vissute come 'magie' - possono invece spingere in senso contrario. E l'essere contraddetti può creare molti disagi. Così come Yi dovrebbe essere innanzitutto uno strumento di crescita umana personale, ma certe volte invece diventa un paravento (di per se stesso pericoloso) per nascondere o tenere sotto schiaffo le proprie aggressività come in una pentola a pressione. Spero di averti chiarito il mio pensiero. Un pensiero sostanzialmente laico. Per me Yi è uno strumento di conoscenza non un libro sacro nel senso in cui viene intesa la Bibbia; e in generale guardo sempre con sospetto o con una certa inquietudine le persone che sembrano sotto lavaggio del cervello (sai, come le sette tipo Scientology). Spero di averti spiegato meglio il mio pensiero. Anche perché non posso farti esempi concreti per tutelare la privacy di tutti ma anche perché sicuramente sono persone che non conosci.
Però conosco altri in cui ho riscontrato un eccessivo controllo, una eccessiva rigidità. Per non parlare di quelli che hanno un certo atteggiamento di supponenza o meglio di quelli che sanno di avere un certo 'potere' in mano e si sentono superiori. In alcuni casi per alcuni è anche una fonte di reddito e quindi tendenzialmente cercano di 'salvaguardare' le loro conoscenze come se fossero una specie di santoni (non so se mi spiego bene).
In realtà ritengo tutto questo molto lontano dallo spirito di Yi e anche un tantinello patetico, specie quando nasconde una spesso (malcelata) eccessiva aggressività repressa. La scienza per esempio si basa sul mettere in contraddizione qualcosa che fino ad un attimo prima era considerato un postulato incontrovertibile: proprio superando con nuovi teoremi quelli vecchi la scienza cresce e in generale ogni attivitàumana. Queste discipline - così vicine o quantomeno così vissute come 'magie' - possono invece spingere in senso contrario. E l'essere contraddetti può creare molti disagi. Così come Yi dovrebbe essere innanzitutto uno strumento di crescita umana personale, ma certe volte invece diventa un paravento (di per se stesso pericoloso) per nascondere o tenere sotto schiaffo le proprie aggressività come in una pentola a pressione. Spero di averti chiarito il mio pensiero. Un pensiero sostanzialmente laico. Per me Yi è uno strumento di conoscenza non un libro sacro nel senso in cui viene intesa la Bibbia; e in generale guardo sempre con sospetto o con una certa inquietudine le persone che sembrano sotto lavaggio del cervello (sai, come le sette tipo Scientology). Spero di averti spiegato meglio il mio pensiero. Anche perché non posso farti esempi concreti per tutelare la privacy di tutti ma anche perché sicuramente sono persone che non conosci.
- Antar Laxmi
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Re: Che senso dare ai consigli
in queste righe di Sennin ha esposto esattamente quello che intendevo nel mio intervento precedente per "respons-abilità"...l'I Ching può essere usato male (o letto in maniera non corretta, soprattutto) quando invece di sviluppare le capacità, le qualità uniche e peculiari dell'individuo, rafforza le sue qualità "peggiori"...e cioè quelle che lo separano dalla Realtà (e dal proprio Sé autentico). Il pericolo del "potere" è sempre in agguato, in tutte le circostanze della vita: è il primo "gioco" che dobbiamo saper gestire quando ci rapportiamo agli altri. Ecco perchè chi usa le sue capacità e abilità per prevalere e mettersi in mostra (o addirittura per manipolare gli altri) non fa altro che sprecare una grande opportunità di crescita e di condivisione comune (oltre che nuocere a sé e all'altro). E' importante condividere, secondo me, e con spirito che unisce, non che divide. Anche se qualcuno si mette su un piedistallo...che importa? il problema è suo, e lo lascio fare finchè non viene a rompermi le scatole personalmente e insistentemente Comunque trovo molto utile leggere e intervenire in questo forum, è sempre un'occasione di confronto e di crescita reciproca su questo "grande mistero" che è l'I Ching Grazie a tutti
Re: Che senso dare ai consigli
Cari amici del forum, purtroppo in queste ultime settimane non ho avuto il tempo di frequentare il forum e ho appena letto tutte le vostre risposte.
Vi ringrazio moltissimo per la bella discussione, mi ha aiutato molto.
Presto risponderò con una riflessione più articolata, intanto grazie ancora a tutti!
Leuconoe
Vi ringrazio moltissimo per la bella discussione, mi ha aiutato molto.
Presto risponderò con una riflessione più articolata, intanto grazie ancora a tutti!
Leuconoe