Riposto ciò che ha scritto Tiziano,per chiedervi è possibile che possa anche uscire il nostro disagio nelle risposte,o anche quello che pensiamo noi della situazione ? (intendo dopo aver posto la domanda più volte)) il libro incomincia a parlare di noi e delle motivazioni della non comprensione della risposta, piuttosto che rispondere alla domanda.
Le risposte del libro
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- di parlare sempre in nome della tua esperienza personale e di evitare troppe generalizzazioni;
- di distinguere correttamente tra il contenuto di quanto scritto e il soggetto scrivente;
- di non provocare e di non rispondere ad eventuali provocazioni;
- di mantenere sempre una certa flessibilità nelle tue posizioni e di rispettare in ogni caso quelle degli altri.
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Re: Le risposte del libro
Pierre Faure dice testualmente: "L'I Ching se ne frega della domanda".
È un'affermazione un po' forte, ma credo che esprima perfettamente la modalità di funzionamento dell'oracolo.
La domanda serve solo ed esclusivamente a chi la pone per focalizzare la sua energia e la sua attenzione su di una specifica situazione.
Il Libro è uno strumento che "risponde come un eco" e ti dice pari pari quale è il flusso energetico in cui sei immerso nel momento della consultazione, indipendentemente dalla domanda. Per cui spesso la domanda, se non è ben meditata e formulata, rischia di essere fuorviante.
Porre compulsivamente sempre la stessa domanda, come insegna l'esagramma 4, porta ad avvitarsi sempre di più su e stessi ed a perdere il senso della realtà.Dal punto di vista pratico credo sia opportuno non porre di nuovo la stessa domanda se non si è ben metabolizzato il responso precedente.
C'era stata tempo fa un'altra discussione su questo argomento:
viewtopic.php?f=6&t=2593
È un'affermazione un po' forte, ma credo che esprima perfettamente la modalità di funzionamento dell'oracolo.
La domanda serve solo ed esclusivamente a chi la pone per focalizzare la sua energia e la sua attenzione su di una specifica situazione.
Il Libro è uno strumento che "risponde come un eco" e ti dice pari pari quale è il flusso energetico in cui sei immerso nel momento della consultazione, indipendentemente dalla domanda. Per cui spesso la domanda, se non è ben meditata e formulata, rischia di essere fuorviante.
Porre compulsivamente sempre la stessa domanda, come insegna l'esagramma 4, porta ad avvitarsi sempre di più su e stessi ed a perdere il senso della realtà.Dal punto di vista pratico credo sia opportuno non porre di nuovo la stessa domanda se non si è ben metabolizzato il responso precedente.
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Valter Vico, consultazioni e corsi di I Ching e Numerologia
https://iching.blog/

https://www.shiatsumilanoeditore.it/pro ... g-i-ching/
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Re: Le risposte del libro
Ti ringrazio,Valter
- Vanessa Passoni
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Re: Le risposte del libro
Yi se ne frega della domanda perchè è inutile domandare se non ci sono le condizioni per realizzare. Diciamo che ti mette in condizione "di realizzare" e per farlo, ovviamente, inizia a risolvere i problemi laddove sono più gravi ed evidenti. Questo implica un lavoro interiore che affina carattere, visione, lucidità e organizzazione mentale. Detto così sembra che si diventi dei robot, ma non è affatto così. Ognuno di noi ha qualità e talenti speciali che nemmno immagina talvolta, Yi riesce a tirarle fuori. Certo con il confronto, non con l'indulgenza e nemmeno con la piaggeria.
Re: Le risposte del libro
non solo è possibile. Ma accade regolarmente in questo modo. Il perché te lo dice Valter. Ma io ti aggiungo che però può anche essere un esercizio. Un modo per conoscere meglio sia Yi che se stessi, una sorta di 'autoanalisi' dove il grande uomo Yi sta lì a dirti: lo vedi come sei babbeo in questo momento e come reagisci? e che paure hai, che genere di paure, come le affronti? Un classico mio era: un capro rimane con le corna impigliate ad una siepe e non può andare né avanti né indietro. Se si accorge delle difficoltà nessuna macchia (cito a memoria magari sbaglio e mi scuso). Quando arriva quello vuol dire che non va più bene che mi devo fermare che il lancio che ho fatto nasce dalla mancata accettazione della realtà e dalla incapacità di avere pazienza. La cosa che mi ha insegnato di più Yi è a controllare la pazienza e mi aiuta anche ad aspettare, come esercizio pratico. Come forma di meditazione faidate!Ribbon ha scritto:Riposto ciò che ha scritto Tiziano,per chiedervi è possibile che possa anche uscire il nostro disagio nelle risposte,o anche quello che pensiamo noi della situazione ? (intendo dopo aver posto la domanda più volte)) il libro incomincia a parlare di noi e delle motivazioni della non comprensione della risposta, piuttosto che rispondere alla domanda.
