Dopo anni di pratica, Yi ci ha abituato a creare schemi neuronali di pensiero a secondo del modo in cui risponde (i segni feticcio per esempio). Personalmente quando leggo le risposte non proietto mai i miei pensieri o desideri, semplicemente faccio tavola rasa di tutto e lo ascolto. Con attenzione. Poi ci penso. Poi magari rilancio per chiarire qualcosa, ma in genere mi limito a riflettere, a dormirci sopra, a rilassarmi. Il respirare, il rilassarsi, il sapere che comunque i cicli esistono e non dipendono dai nostri desideri (come vorrei che fosse più facile) ma dalla nostra capacità di inserircisi (Yi lo ripete in ogni suo esagramma che appunto muta perchè non è cristallizzato in sè stesso ma può essere qualunque altro esagramma), il modello del nobile a cui ispirarsi (cosa farebbe il nobile se io lo fossi?), tutti questi precetti se ben ordinati fanno la differenza nella lettura. Essa diventa oggettiva, ci rende come degli osservatori esterni che prendono atto della sceneggiatura di un film e immaginano nuove parti del copione laddove il movimento è possibile.

Ciao Aulentissima, buon lavoro!
