Libellula ha scritto:Carissimi,
intanto un buon anno a tutti
Ho bisogno del vostro aiuto per interpretare questi lanci.
Premetto che sono 8 mesi che frequento un ragazzo e che il rapporto è sempre stato molto intenso e molto litigioso (altri lanci mi parlavano espressamente di lite)
Ora ho fatto questa domanda dopo l'ennesima discussione:
"Fammi capire io come mi colloco in questa relazione" Ho sentito di fare questa domanda perché da sempre non mi sono sentita sicura di voler essere in una storia, perché non riesco ad essere conciliante con le richieste (giuste) dell'altro per non mettere da parte quello che è il mio percorso. E' come se avvertissi un rallentamento stando in generale nella coppia. L'unica cosa che mi porta a stare in coppia è un bisogno fisico (lo so...può sembrare egoista, ma è la verità).
Questo ragazzo mi piace per il suo modo di vedere, è molto affine a me ma mi recrimina molti miei comportamenti, che non considero l'altro, che procedo solo ed esclusivamente da sola e non sono d'accordo con i suoi modi di fare e di agire.
Veniamo ai lanci:
31.3.5 La stimolazione (o la domanda di matrimonio) con 6 al terzo posto e nove al quinto
che dà
il 62 La preponderanza del piccolo
Grazie a chi mi dedicherà un po' di tempo.
Buon anno di nuovo a tutti
Venendo alle questioni concrete, Libellula, molto semplicemente “ti collochi” in questa relazione come una che “vivacchia” (62) in attesa/mancanza di qualcosa di meglio.
Non tenerissimo il commento di Wilhelm alla terza linea del 31:
“Per quanto riguarda la vita dell’uomo, non è giusta la tendenza a mettersi in moto per seguire lo stimolo di un capriccio (…).
Ne risulta una triplice considerazione: non si deve senz'altro correre dietro a tutte le persone che si vorrebbero influenzare, ma ci si deve talvolta saper trattenere. Inoltre non bisogna cedere subito ai capricci di coloro al cui servizio si sta. Ed infine non bisogna mai trascurare la possibilità di mettere un freno ai moti del proprio cuore, perché in questo si basa la libertà umana”.
Ritengo, inoltre, che vi siano aspetti legati in qualche modo alle pressioni dirette o indirette relative al tuo ambiente (“il prendere moglie” della sentenza del 31, gli “ossequi” ed il formalismo tipico del 62) che in qualche modo ti “costringono” a stare in coppia, cosa che somatizzi e percepisci come un “bisogno fisico”.
Sintetizzando le puntate precedenti, hai iniziato a frequentare questo ragazzo quando ancora avevi la testa ad un altro (storia che peraltro si era appena chiusa), ammettendo tu stessa come il nuovo lui soddisfacesse parzialmente e principalmente un vuoto – fatto di bisogno di intimità e di sentirti al centro della vita di qualcuno – che il precedente partner aveva, in qualche modo, disatteso. E mi sembra che fin da subito le perplessità nei confronti del tuo attuale ragazzo e di questa relazione fossero emerse con chiarezza.
Anche questo responso, come i precedenti, lo conferma: le linee infatti sono sbilenche, cioè non correlate, segno di uno stato interno ed esterno non armonico, non comunicante.
Per quanto riguarda lui, invece, ho riscontrato molto spesso che i temperamenti maschili tendenti al
pucci-coccoloso, tendono ad avere un poco simpatico effetto collaterale, quello di diventare facilmente petulanti.
Nel momento in cui percepiscono uno scarso controllo sulla relazione e scarso coinvolgimento dell’amata, cosa che attiva tutta una serie di insicurezze, ecco che parte automaticamente
l’indottrinamento, ovvero il più classico e patetico tentativo di manipolazione psicologica, abitualmente perpetrata tramite discorsi sopra i massimi sistemi.
Discorsi apparentemente ragionevoli, naturalmente, che però riflettono la logica di chi li fa, mai quella di chi, più che ascoltarli, di fatto
li subisce.
E certe discussioni, specie se protratte, producono effetti estremamente annichilenti, in quanto puntano, consapevolmente o meno, a fare sentire l’altra persona inadeguata, sbagliata, problema naturalmente risolvibile se solo quest’ultima si affidasse totalmente e incondizionatamente al “salvatore”, unico depositario della verità relativa al come si conduce una storia sana.
Questa era la cattiva notizia.
Quella buona, invece, è che sei “biologicamente progettata” per essere attratta da tutt’altro tipo d’uomo, e questo profondo disagio che avverti è il modo che ha la tua pancia, il tuo istinto, per comunicartelo.
Messa vicino ad una persona realmente affine a te, che soddisfi una vera ATTRAZIONE (mentale, fisica) e non solo un bisogno di coccole e attenzioni, tutte le considerazioni che fai relativamente allo stare in coppia in generale, si scioglierebbero come neve al sole. Di questo, stanne pure certa.
Non sei sbagliata.
Sei semplicemente coinvolta in una relazione che, per una cattiva
dinamica creata tra voi
dall'inizio e di cui siete responsabili entrambi, forse lo è.
Pensaci.