Valter Vico ha scritto:Potremmo forse dire che il libro ha coscienza del suo valore...
Che ne dici invece del significato della linea di destinazione, in particolare rispetto al "ribaltare il nutrimento"?
Penso che sottolinei la necessità, già per altri versi presente nell'immagine del 42, di mantenere
l'equilibrio tra tradizione ("
fausto per chi rimane a casa", Rutt, e la linea infatti si rivolge al nove superiore che rappresenta "la fonte del sostentamento", ovvero il libro) e concezione individuale, gli ideali personali che riguardino il tuo percorso e la tua esperienza.
Il terreno del responso, pur invitandoti all'azione e rinnovando la fiducia nel tuo operato, come hai scritto nell'articolo, sottolinea però anche la mancanza di tempo (42) e la necessità di calibrare l'intervento su coloro che debbano riceverlo, "nutrirsene" (27) presumendo la presenza di una platea eterogenea per aspettative, problematiche personali, cultura, livello socio-economico (sempre il 27, sentenza e struttura), quindi probabilmente non pronta in toto a comprenderlo o accoglierlo in profondità.
Messaggio che potrà attecchire successivamente, magari con l'inizio dei corsi in coloro che parteciperanno, se non affrontato subito in maniera troppo diretta, così da non provocare una "deviazione dalla norma", o un ribaltamento - in altre traduzioni leggiamo anche: "rigetto" - del percorso che vuoi proporre.
Questo, per me, il senso della linea bersaglio.
Detto in soldoni, chi partecipa alla conferenza e al successivo corso sa chi sei e che approccio hai (42.5), ma il 99% dei presenti (arrotondo per difetto) sarà lì perché crederà di poter imparare a prevedere il futuro.
E' sbagliato che lo credano? Sì e no.
E' sbagliato lasciare che lo credano? Sì e no.
E' sbagliato partire da un approccio sbagliato, appunto, per giungere, tramite un percorso condiviso, ad un approccio più sano al libro dei Mutamenti? A mio modo di vedere, non lo è.
D'altra parte, tutto ciò che è prodotto dalla mente umana ha di fatto come fine l'evoluzione della società o dell'individuo, pur manifestandosi tramite paradigmi, ed esiti, spesso diametralmente opposti: scienza, religione, filosofia, psicologia, economia, sociologia, pure i corsi di cucina o i coach di seduzione in qualche modo migliorano l'individuo (ci provano, almeno).
Ed all' interno stesso di qualunque disciplina vi sono correnti inconciliabili o quasi, basti pensare a confucianesimo e taoismo.
Ma l'obiettivo dichiarato, più o meno efficace, più o meno percorribile, è sempre lo stesso: l'evoluzione.
Obiettivo il cui raggiungimento è una scoperta guidata che porta il consultante a capire determinate leggi di natura, compito al quale Yi si presta con straordinaria versatilità, calandosi nella forma che costui più desidera o meglio comprende, ed indossando, dunque, indifferentemente abiti darwinisti, mistici o socialisti, per traghettarlo verso una coscienza e conoscenza più profonda.
Come dire: raccontatela come vuoi, tanto sempre lì dobbiamo arrivare.
Secondo la mia opinione, nella "guida verso la guida alla scoperta" risiede l'essenza del prezioso contributo che lo studioso del libro può apportare.
"Kindness is our worth" (Hatcher, 42.5).