Concordo con Giova. Al guardarsi dentro, aggiungerei solo, secondo la quarta linea, l'osservare ed il contemplare il mondo.
Questa dualità fra osservazione del mondo esterno ed introspezione mi ricorda un altro brano dell'I Ching:
Quando Pao Hsi (Fu Xi) governava il mondo nella più remota antichità, egli innalzò lo sguardo e contemplò le immagini del cielo, abbassò lo sguardo e contemplò gli avvenimenti sulla terra. Egli contemplò i disegni degli uccelli e degli animali e l'adattamento ai luoghi. Direttamente egli partì da da se stesso, indirettamente egli partì dalle cose. Così inventò gli otto trigrammi per entrare in comunicazione con le virtù degli dei luminosi e per mettere ordine nelle condizioni di tutti gli esseri.
(I Ching – Ta Chuan, Il grande trattato – Sez. II, cap. II, §1)
che, a sua volta, mi fa venire in mente la celebre frase di Kant:
“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”
(Immanuel Kant – da “Critica della ragion pratica” ed epitaffio sulla tomba del filosofo)
Qualche altro approfondimento sull'esagramma lo puoi trovare qui:
http://wiching.wordpress.com/interpreta ... a-visione/