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18.1,2,3 - 27

Inviato: 28 dic 2013, 20:14
da Ivy
In che modo posso dare più ascolto alla sensibilità > 18.1,2,3 - 27

Potete darmi una mano? Sono in alto mare.
Vi ringrazio

Re: 18.1,2,3 - 27

Inviato: 29 dic 2013, 13:01
da Valter Vico
In che modo posso dare più ascolto alla sensibilità > 18.1,2,3 - 27
Immagino che tu ti riferisca alla tua propria sensibilità.
La domanda non mi è chiara. In ogni caso mi sembra significativo che mutino tutte, e sole, le linee interne: ciò evidenzia la necessità di un grosso lavoro interiore, da svolgere nella quiete esteriore (il trigramma esterno, la Quiete, rimane invariato).
Per accrescere la sensibilità l'alimentazione ha un ruolo fondamentale: l'alimentazione corrente, eccessiva e pesante, tende ad ottundere la sensibilità, ma è soprattutto il modo di pensare che va purificato. In questo senso c'è un brano del Vangelo che trovo illuminante:

1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7 Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 9 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15 non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». 16 .
17 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 18 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».
(Marco, cap. 7)

E' interessante che in questo brano, come nel responso, metta in contraddizione l'evoluzione ed il nutrimento personale con il retaggio famigliare e della tradizione.

Sull'esagramma 18 ho scritto qualcosa qui:
http://wiching.wordpress.com/interpreta ... -i-guasti/

Re: 18.1,2,3 - 27

Inviato: 06 gen 2014, 12:40
da Ivy
Scusate per il ritardo,ma con queste feste non ho avuto un momento per collegarmi!! :-)

Grazie,Valter per la spiegazione e l'articolo sull'esagramma 18.
In effetti ho iniziato un percorso di quiete,per purificare ogni cosa.Anno nuovo,vita nuova! :-)