Buongiorno a tutti.
Ho una questione che mi sta particolarmente a cuore, il superamento di un concorso. Mi sono posta inizialmente male, trattando il libro come un banale oracolo. Ho ottenuto il 26 che muta nel 4 e poi il 44 fisso.
Dopo un po' di giorni mi sono approcciata in maniera diversa, formulando la domanda chiedendo quale fosse l'atteggiamento migliore da tenere per una riuscita di un qualcosa a cui tengo veramente tanto. Il responso è 55.4.6>22.
Soprattutto quel 6 mi inquieta un po'...mi dareste una mano?
Grazie a tutti!
Concorso
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- di rivolgerti sempre all'intera community;
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- di fornire un feedback a posteriori, se possibile.
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- di argomentare quello che scrivi e ricondurlo sempre alla tua personale sensibilità;
- di evitare: profili psicologici, supposizioni, domande indiscrete, giudizi e ogni altra forma di ingerenza.
Inoltre, non pubblicare dati personali tuoi né di altri.
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Re: Concorso
Per combinazione oggi mi sono imbattuto in questo brano di Zhuang Zi che mi ha fatto pensare proprio alla linea finale dell'Abbondanza:
Così Lie-zi rimase convinto di non aver ancora imparato nulla dal suo maestro. Tornò a casa sua, e vi si rinchiuse per tre anni. Cucinava per sua moglie; badava ai maiali con altrettanta cura che se fossero stati uomini; si disinteressava degli affari del mondo.
Si applicava a ritrovare la semplicità e conquistare l’indipendenza. Così le vicende della vita non gli hanno impedito di conservare la sua unità originaria sino alla fine della sua esistenza.
Il non-agire non nomina le cose
Il non-agire trattiene i progetti
Il non-agire semplifica le imprese
Il non-agire guida l’intelligenza.
Colui che vede attraverso l’infinito raggiunge l’invisibile, perfeziona i doni che ha ricevuto dal cielo, abbandona ogni pregiudizio. Costui coglie l’unità dell’uomo perfetto e si serve del proprio spirito come di uno specchio: non scaccia né accoglie nessuno, risponde agli altri senza nascondere nulla, trionfa sugli esseri senza venirne ferito.
Così Lie-zi rimase convinto di non aver ancora imparato nulla dal suo maestro. Tornò a casa sua, e vi si rinchiuse per tre anni. Cucinava per sua moglie; badava ai maiali con altrettanta cura che se fossero stati uomini; si disinteressava degli affari del mondo.
Si applicava a ritrovare la semplicità e conquistare l’indipendenza. Così le vicende della vita non gli hanno impedito di conservare la sua unità originaria sino alla fine della sua esistenza.
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Valter Vico, consultazioni e corsi di I Ching e Numerologia
https://iching.blog/

https://www.shiatsumilanoeditore.it/pro ... g-i-ching/
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Re: Concorso
Grazie Valter... insomma, WuWei e non attaccamento...