Criss955 ha scritto:
Ciao, mi sapresti allora dire che genere di domande hanno senso? Io pensavo che il lancio essendo sincronico indicasse sempre una via, poi ovviamente l'esagramma va interpretato.
Ma a quanto pare mi sbagliavo! Mi sai dire quali sono le domande che vanno poste ( in via generale ovviamente)
Ma lascia perdere la sincronicità, pure se domandi "sala badoola magica boola bidibibodibibù?" e lanci sei volte le monete ti risponde qualcosa, a cui la tua mente attribuirà un legame “sincronico” con cose accadute prima o che accadranno dopo, che c'entra?
In linea generale, le domande utili sono quelle che riguardino il comportamento più adatto a gestire una situazione X, dove X sta per un contesto reale e specifico, un obiettivo che vuoi conseguire, qualcosa che vuoi realizzare, eventi che tuo malgrado ti tocca affrontare.
Il libro è un sistema organizzato (elaborato da MOLTI UOMINI in MOLTO TEMPO) ed uno strumento usato da re e principi quale
ausilio per prendere decisioni: parla di governare imperi, muovere guerre, sposarsi, prendere amanti, stringere alleanze, fare a pezzi gente, seminare e raccogliere, visitare luoghi, scegliere persone adatte a compiere determinate imprese, e così via.
Il tema di fondo è la comprensione di alcune leggi naturali, che favorisca lo sviluppo di una mentalità orientata al cambiamento e volta ad acquisire una concezione
dinamica di sé stessi, delle proprie risorse e delle proprie aspirazioni. E questo può avvenire esclusivamente nel caso in cui le domande aderiscano a situazioni concrete, le quali rendano significanti le immagini dell’I Ching e permettano di imparare a gestire il “qui ed ora” (ovvero l’unica cosa che conti) in funzione dell’obiettivo che ti sei prefissato o della situazione specifica.
Quando acquisisci questa mentalità, nella tua testa questo c’è: obiettivo/situazione – comportamento – risultato, fine della storia. Perché il focus è sul COMPORTAMENTO, la cui attuazione e ripetizione porterà ad acquisire maggiore CONSAPEVOLEZZA di te (la “conoscenza di se stessi” non è altro che questo) e dunque ad allargare gli orizzonti in funzione di nuovi obiettivi/situazioni - comportamenti – risultati che fino a qualche mese o anno prima manco sapevi esistessero.
Quando invece ti butti a cercare significati reconditi a domande senza senso, il cerchio si chiude. Perché se il focus si fissa su uno scopo o un evento preconfezionato (da chi?), quindi sul DESTINO - o peggio, sul presunto IO profondo -, il significato che ne puoi ricavare dipende dagli strumenti che hai per farlo (conoscenze, opinioni, educazione, pregiudizi, esperienze, desideri e frustrazioni presenti) o che ha chi interpreta il responso per te, magari con sistemi di valori inapplicabili perché non sentiti come tuoi. Ma soprattutto perché vai lontano, troppo lontano, e ti perdi il valore specifico delle esperienze reali che vivi oggi, in favore di una visione di te stesso generica e legata semplicemente a ciò che conosci e hai conosciuto fino ad ora.
Ricorda che tra lo
sviscerare e
l'affrontare (i problemi, se stessi, la vita, le esperienze) c'è un abisso. E certe concezioni, da cui derivano spesso domande tipo la tua, presuppongono una visione statica, predefinita e totalmente irreale dell'individuo e del suo percorso, oltre ad avere come unico e malcelato scopo il voler sapere se si avrà o meno fortuna nella vita.
Considerato che, preso il totale dell’umanità, sia statisticamente più probabile che il “destino” individuale verta più verso Paperino che non zio Paperone, non vedo perché preoccuparsene.