La bontà delle azioni passate...

Uno spazio per confrontarci con la community sul senso dei nostri responsi
Regole del forum
Scrivi in questo forum per confrontarti con la community sul senso dei tuoi responsi.
ATTENZIONE: questo forum non è un'area esperti dove chiedere interpretazioni. Non devi essere un esperto per poter aiutare gli altri!

Quando sottoponi un tuo responso, ricordati:
- di non delegare la tua vita agli altri;
- di impegnarti a trovare il tuo significato;
- di rivolgerti sempre all'intera community;
- di contestualizzare i contributi degli altri e di prenderli per quello che sono;
- di fornire un feedback a posteriori, se possibile.

Quando aiuti qualcun altro con il suo responso, ricordati:
- di rispettare sia il consultante che gli altri utenti evitando affermazioni categoriche e direttive;
- di argomentare quello che scrivi e ricondurlo sempre alla tua personale sensibilità;
- di evitare: profili psicologici, supposizioni, domande indiscrete, giudizi e ogni altra forma di ingerenza.

Inoltre, non pubblicare dati personali tuoi né di altri.

LEGGI CON ATTENZIONE: Regolamento di questo forum · Regolamento generale · Manifesto
Rispondi
lotty
Messaggi: 14
http://meble-kuchenne.info.pl
Iscritto il: 10 dic 2012, 21:27

La bontà delle azioni passate...

Messaggio da lotty »

"La profezia, cioè la parola dell’oracolo o il segno dei pianeti, non è più pre-dizione di ciò che succederà, significato questo che resta ormai confinato nella sua etimologia, ma qualcosa che ci permette di cogliere ogni possibile potenziale nascosto, insito nella situazione, allo scopo di svilupparlo per farlo espandere e consentire all’individuo stesso il cambiamento."

Lo scrive Andrea Biggio nel suo blog.

Ha quindi senso chiedere a I Ching se una determinata scelta, fatta nel passato, è stata giusta, o se invece si doveva fare diversamente?

Naturalmente, quando non è ancora chiaro l'esito che la nostra scelta ha iniziato a produrre...
Sole
Messaggi: 264
Iscritto il: 08 nov 2012, 23:59

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da Sole »

Ho letto, in un commento recente qui su forum (se non sbaglio di Vanessa Passoni), che l'Yi Jing non parla mai del passato (riassumendo la sincronicità). Puoi chiedere, però, quali ripercussioni ha sul tuo presente (e quindi futuro) quella scelta. Ciao
Avatar utente
fgalassi
Messaggi: 255
Iscritto il: 23 ott 2012, 18:47
Contatta:

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da fgalassi »

Credo che la 'cosa' possa essere vista anche sotto un'altra luce.
E' una luce che parla del mio approccio, naturalmente, niente di più.

Umberto Eco pur se in un altro ambito parla della possibilità di
«dar forma al disordine dell'esperienza.» [Sei passeggiate nei boschi narrativi, Bompiani]

Trovo che sia importante innanzitutto 'dar forma' alla propria domanda.
Se questa domanda è rivolta al futuro, al conoscere l'esito di qualche cosa, è un segno,
per chi scrive, di una difficoltà a leggere le 'forme' del presente. O se vogliamo, alla preminenza
di un certo disordine sulla nostra vocazione all'ordine, qualsiasi esso sia.

E' per mezzo dell'ordine (personale) che possiamo discernere e operare discriminazioni.
Se quest'ordine (ripeto, personale) è 'oscurato' o 'perso' la domanda sul futuro è legittima e anzi, fondamentale.
La domanda in cerca di una predizione cerca un ordine.

Il mio compito, come 'consulente', è quello non di operare un giudizio, o una selezione sull'altro da me,
ma quello di predisporre il materiale narrativo dell'Yijing in modo tale da poter offrire un senso di ordine,
una struttura narrativa capace di ri-orientare la persona.

Chi sono io, per dire quali domande possono o non possono essere fatte?

Credo sia più corretto, ed è sempre un mio pensiero, dire e conoscere a cosa sono
o non sono in grado di rispondere, cosa sono o non sono in grado di allestire.

Valter Vico mi disse tempo addietro che fidarsi dell'Yijing è lasciarlo lavorare.

Lasciamo che lavori. Se non ci troviamo senso, si guardino pure i fondi del caffè.
Non è di certo, e per fortuna, l'unico strumento a nostra disposizione.
Fabio Galassi
narrazioni centrate sulla persona

http://www.processive.wordpress.com
Avatar utente
Vanessa Passoni
Messaggi: 491
Iscritto il: 25 ott 2012, 12:38
Località: Milano

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da Vanessa Passoni »

fgalassi ha scritto:Credo che la 'cosa' possa essere vista anche sotto un'altra luce.
E' una luce che parla del mio approccio, naturalmente, niente di più.

Umberto Eco pur se in un altro ambito parla della possibilità di
«dar forma al disordine dell'esperienza.» [Sei passeggiate nei boschi narrativi, Bompiani]

Trovo che sia importante innanzitutto 'dar forma' alla propria domanda.
Se questa domanda è rivolta al futuro, al conoscere l'esito di qualche cosa, è un segno,
per chi scrive, di una difficoltà a leggere le 'forme' del presente. O se vogliamo, alla preminenza
di un certo disordine sulla nostra vocazione all'ordine, qualsiasi esso sia.

E' per mezzo dell'ordine (personale) che possiamo discernere e operare discriminazioni.
Se quest'ordine (ripeto, personale) è 'oscurato' o 'perso' la domanda sul futuro è legittima e anzi, fondamentale.
La domanda in cerca di una predizione cerca un ordine.

Il mio compito, come 'consulente', è quello non di operare un giudizio, o una selezione sull'altro da me,
ma quello di predisporre il materiale narrativo dell'Yijing in modo tale da poter offrire un senso di ordine,
una struttura narrativa capace di ri-orientare la persona.

Chi sono io, per dire quali domande possono o non possono essere fatte?

Credo sia più corretto, ed è sempre un mio pensiero, dire e conoscere a cosa sono
o non sono in grado di rispondere, cosa sono o non sono in grado di allestire.

Valter Vico mi disse tempo addietro che fidarsi dell'Yijing è lasciarlo lavorare.

Lasciamo che lavori. Se non ci troviamo senso, si guardino pure i fondi del caffè.
Non è di certo, e per fortuna, l'unico strumento a nostra disposizione.
Nessuno può stabilire a priori quali domande possono o non possono essere fatte, vero, ma Yi è un sistema preciso e non lo si può snaturare. A me è stato insegnato che Yi non può rispondere a domande sul passato perchè in realtà per Yi il passato non esiste, e nemmeno il futuro se è per quello, perchè Yi lavora sempre e solo su un eterno presente. Come studiosa non posso che essere d'accordo, ma tu sei libero di dissentire. Ciao.
Avatar utente
fgalassi
Messaggi: 255
Iscritto il: 23 ott 2012, 18:47
Contatta:

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da fgalassi »

Ciao Vanessa.

Colgo nella tua risposta una qualche protesta che mi piacerebbe sviluppare.
Anche in altro post.

Scrivi: "Yi è un sistema preciso e non lo si può snaturare".

Cosa intendi per "sistema preciso"?
Da quale data "Yi è un sistema preciso"?
A quale scuola ti riferisci, nel caso?
Con chi hai studiato (o su quali testi hai appreso il sistema-Yijing)?

Mi viene da replicare che Yi non è un sistema preciso, anzi al contrario, estremamente imperfetto, perfettamente imperfetto.

Come può chiamarsi un 'sistema' che ha al suo attivo centinaia di commentari e precisazioni e definizioni da parte praticamente di ogni eminente pensatore, almeno da 2500 anni a questa parte?
Noi non conosciamo che la spuma di questa tradizione.
Il che non vuol dire 'impossibilità'.
Ma solo 'ricerca'.
La mia si sviluppa in ambito 'narrativo', per esempio.
Mi piace e mi stimola. Grazie a questa ricerca, sento di allenare la mia onestà e di poterla condividere,
per aiutare chi, come me, ha interesse a 'cercare'.

Esiste forse un 'portatore sano' dei principi dell'Yijing?

Certo che sono libero di dissentire...ma chiedo...da chi? E da cosa?
Quale 'sistema' ho snaturato?
Fabio Galassi
narrazioni centrate sulla persona

http://www.processive.wordpress.com
Avatar utente
Vanessa Passoni
Messaggi: 491
Iscritto il: 25 ott 2012, 12:38
Località: Milano

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da Vanessa Passoni »

fgalassi ha scritto:Ciao Vanessa.

Colgo nella tua risposta una qualche protesta che mi piacerebbe sviluppare.
Anche in altro post.

Scrivi: "Yi è un sistema preciso e non lo si può snaturare".

Cosa intendi per "sistema preciso"?
Da quale data "Yi è un sistema preciso"?
A quale scuola ti riferisci, nel caso?
Con chi hai studiato (o su quali testi hai appreso il sistema-Yijing)?

Mi viene da replicare che Yi non è un sistema preciso, anzi al contrario, estremamente imperfetto, perfettamente imperfetto.

Come può chiamarsi un 'sistema' che ha al suo attivo centinaia di commentari e precisazioni e definizioni da parte praticamente di ogni eminente pensatore, almeno da 2500 anni a questa parte?
Noi non conosciamo che la spuma di questa tradizione.
Il che non vuol dire 'impossibilità'.
Ma solo 'ricerca'.
La mia si sviluppa in ambito 'narrativo', per esempio.
Mi piace e mi stimola. Grazie a questa ricerca, sento di allenare la mia onestà e di poterla condividere,
per aiutare chi, come me, ha interesse a 'cercare'.

Esiste forse un 'portatore sano' dei principi dell'Yijing?

Certo che sono libero di dissentire...ma chiedo...da chi? E da cosa?
Quale 'sistema' ho snaturato?
Ciao Fabio,
Yi è un sistema preciso che in Cina, per centinaia d'anni, è servito per raccogliere informazioni su eventi naturali e storici e che, esattamente come dice Jung, è il sistema che definisce la loro scienza. Tuttora in Cina la matematica è insegnata con un metodo propedeutico che deriva dagli studi di Yi e anche se a tuttoggi si discute sulle sentenze degli esagrammi e la filosofia (Confuciana e/o Taoista) che lo accompagna, Yi non è gli ideogrammi. Yi è gli esagrammi e gli esagrammi rappresentano cicli di cause ed effetto su massimi sistemi. Lo Zhou Yi è lo Yi più famoso, ma di Yi in Cina ce ne sono tanti e tante anche le scuole di interpretazione. Yi è basato su un concetto preciso: il tempo non esiste (esistono i cicli che si ripetono) e tutto è eterno presente.

In questo luogo presto la mia conoscenza del testo (anche filosofica perchè è da lì che si parte) nel modo più oggettivo possibile (non interpreto mai i responsi), ma anche ritengo che sia corretto esporre perchè su alcune cose dissento. Tu sei libero di non accettarle, ma non di chiedermi pubblicamente giustificazione delle mie conoscenze. Al massimo puoi contestarle esattamente come sono libera io, del tutto democraticamente ed oggettivamente, di contestare le tue.
Ciao
Avatar utente
fgalassi
Messaggi: 255
Iscritto il: 23 ott 2012, 18:47
Contatta:

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da fgalassi »

Ciao vanessa.

C'è qualcosa che mi sfugge nella 'tenacia' che caratterizza le tue ultime risposte.

La contestazione non è partita da me.

Tu puoi avere la visione che desideri. Non ho interesse a mutarla.

La tengo presente invece se può essere fonte di confronto.
Leggere i tuoi commenti normalmente lo è.

Non lo è invece la forma che tu stai usando qui, e non sò perchè, davvero.

Ti ricordo che hai scritto -"sei libero di dissentire"- senza che io avessi dissentito da qualcosa, ma solo presentato la mia visione.

Hai inserito il tuo commento citandomi. Perchè?

Non bastava forse aggiungere semplicemente la tua idea?

Per ritornare a Lotty, chiedo allora, in questo caso quale è il:"potenziale nascosto, insito nella situazione, allo scopo di (così da) svilupparlo per farlo espandere e consentire all’individuo stesso il cambiamento"?

Un saluto, Fabio.
Fabio Galassi
narrazioni centrate sulla persona

http://www.processive.wordpress.com
Avatar utente
Vanessa Passoni
Messaggi: 491
Iscritto il: 25 ott 2012, 12:38
Località: Milano

Re: La bontà delle azioni passate...

Messaggio da Vanessa Passoni »

Ciao Fabio.
Ti ho risposto come sentivo di doverti rispondere, mi dispiace anche che tu stia interpretando così le mie parole. Mi pongo qui come un estraneo che interagisce con estranei a cui porta rispetto e, in virtù di questa formula, che frequentano un forum per conoscere appunto punti di vista differenti.

Espongo le mie idee in modo oggettivo, non soggettivo, forse abituata a confrontarmoi in altri ambiti in cui nessuno pensa sia un attacco personale dissentire. Se siamo d'accordo su questo punto Fabio, credo che sia semplicemente un malinteso.

Ciao
Rispondi