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Inviato: 14 mar 2013, 19:08
da blackpaintings
Ciao forum,
Oggi stavo studiando l'esagramma 3,e ho notato che la linea 2 dell'esagramma 3 e la linea 6 dell'esagramma 38,parlano più o meno dello stesso argomento.
Nella linea 3.2
"Cavallo e carro si distaccano.Egli non è un brigante.A suo tempo si dichiarerà".
Nella linea 38.6
"Non è un brigante,vuole permettersi a tempo debito".
Che ne pensate?
Re: 3.2 / 38.6
Inviato: 14 mar 2013, 22:32
da fgalassi
Molte sono le frasi ripetute nello Yi.
Questa, di cui parli, 匪寇婚媾, è riportata anche nel 22.4.
E' esattamente la stessa frase, in tutti e tre gli esagrammi, che può essere tradotta uniformemente come: non è un brigante (匪寇 fei kou) ma un pretendente (婚媾 hun gou).
I contesti naturalmente variano, soprattutto in relazione alla domanda/argomento di riferimento, come potrai immaginare.
Un valido aiuto in questi casi è l'ambito semantico che lega il Gua Ming (il nome dell'esagramma) alle linee.
Il dizionario Ricci, per esempio offre delle immagini sintetiche per ogni esagramma (traduco dal francese):
3: confronto iniziale; incontro di due termini opposti nel ritmo di base/fondo; difficoltà iniziale
22: perfezionamento, raffinamento; l'armonia del forte e del debole contribuisce al loro abbellimento/ornamento
38: le forze contrarie si completano mutualmente in un'azione feconda
Queste 'duplicità' questi antagonismi si ritrovano nella frase in oggetto, sia implicitamente tra sposo/sposa che esplicitamente, tra brigante/pretendente.
Nella società cinese arcaica, come in molte società tribali, la sposa, poteva essere 'determinata' fin dalla tenera età, così come il suo pretendente; del resto era frequente anche la pratica di rapimento, della sposa promessa. Al fine per esempio di impedire alleanze e intrecci tribali.
Il tema dei 'rapporti coniugali' per la sua importanza meriterebbe un approfondimento.
Cerco del materiale, al riguardo.
Grazie per l'occasione.
Re: 3.2 / 38.6
Inviato: 16 mar 2013, 19:30
da blackpaintings
Grazie a te,Fabio.
Re: 3.2 / 38.6
Inviato: 25 mar 2013, 00:22
da Sole
Ciao Fabio, una domanda: per immagini del dizionario Ricci si intende il significato che Ricci dà agli esagrammi?
Re: 3.2 / 38.6
Inviato: 25 mar 2013, 18:27
da fgalassi
Ciao Sole.
E' una mia imprecisione.
Le definizioni che chiamo impropriamente 'immagini' non le ho prese direttamente dal "Dictionnaire français de la langue chinoise" edito da 'Institut Ricci-Kuangghi Press' nel 1976, (conosciuto come Dictionnaire-Ricci,
http://www.institutricci.org e il nuovo
http://www.grandricci.org/) ma da un testo che le riporta per ogni esagramma, citando il dizionario stesso.
Accanto infatti alle definizione 'comuni' del carattere, il dizionario riporta queste sintesi correlate al cosiddetto 卦名 guà míng, il nome dell'esagramma.
Un link ad un'occorrenza per darti un esempio (esagramma 9, XiaoXu):
http://books.google.it/books?ei=E3RQUam ... rch_anchor
Eppure, una sintesi del genere, per quanto possa sembrare curioso, non rappresenta l'esagramma in sè, non ne caratterizza il tema (che è invece rappresentato dalla Sentenza) ma è collegata all'ambito semantico e contestuale delle linee mobili, nelle quali si trova il maggior numero di ripetizioni dei 'nomi' stessi (in 48 esagrammi il nome è ripetuto e commentato almeno in tre linee).
Quindi mi permetto di sottolineare che queste 'immagini' dal dizionario Ricci non sono 'date' agli esagrammi ma rappresentano invece un contesto semantico su cui poter 'interpretare' il senso delle linee.
Naturalmente non sono io a dirlo: è una tesi sostenuta da Edward Shaughnessy e Bent Nielsen, due autori a cui attribuisco molto credito.
Grazie per l'occasione e la precisazione.