Ciao a tutti... Bellissimo forum e molto interessante; di grande aiuto per chiunque voglia chiarimenti sui responsi

vorrei aggiungere o arricchire l'esagramma 17, il seguire, con una storia che ne racconta il significato.
Non l'ho inventata io ovviamente ma può certamente essere di aiuto nella comprensione:
In una giornata calda di mezza estate Teth camminava sul lungo mare, quando all’improvviso vide una gran luce e gli apparve un Bambino.
Questo strano Bambino lo guardò fisso negli occhi e gli chiese: “Vuoi venire in barca con me?”
Teth ricordava vagamente di aver guidato in passato (forse in una vita precedente) due barche; sapeva anche nuotare un po’ e il bambino era attraentissimo, così Lo seguì. Il Bambino gli dava la mano e andava avanti. Tra il lungomare e il mare vi era un tratto di roccia con qualche spiaggetta semideserta; la roccia era scoscesa, qua e là vi erano punti pericolosi, ma dietro il Bambino, non c’era pericolo. Così passando tra poca gente sdraiata sulla sabbia e alcuni bambini che giocavano a costruire castelli, giunsero al mare.
Il Bambino offrì la sua barchetta, ma era così piccola, così piccola che Teth per entrarci si schizzò tutto. Ma il Bambino rideva felice.
“Seguimi” diceva. Teth temeva il freddo dell’acqua, ma poiché era una giornata di mezza estate l’acqua era tiepida. “E se il mare diventa burrascoso?” chiedeva. Il Bambino sorrideva senza rispondere. Attraversarono così il primo tratto di mare, dove l’acqua era davvero molto bassa; c’erano pure alcune altre barchette lì intorno e piano piano giunsero ad una grotta che dava, nella parte posteriore, sul mare aperto. In quella grotta erano custodite le barche grandi. Il Bambino disse: “Prendiamo una barca più grande”. Teth guardò il mare aperto…sì, aveva guidato di sicuro altre barche in passato…sì, sapeva nuotare abbastanza bene… ma lì era proprio mare aperto… oceano… “Vuoi davvero andare?” “Sì, sì andiamo, andiamo!” Il Bambino esultava di gioia. I Custodi della grotta consegnavano barche a chi le richiedeva; davano i remi e consigli; avevano un aspetto molto severo, ma erano molto belli, sembravano “Anziani”.
Teth e il Bambino ebbero in consegna una barca assai agile, giusta giusta per loro due; a Teth sembrava fragile ma: “Non preoccuparti, è robustissima” disse il Bambino.
Poi salì sulla barca e immediatamente divenne un giovinetto bellissimo, talmente bello da sembrare il Dio Krisna. Teth lo seguì sulla barca…gli occhi del Giovinetto brillarono di luce divina: “Andiamo al largo, andiamo al largo”. Teth remava, remava con tutto il suo vigore. Si spinsero al largo. Ora il mare non era più calmo come prima, ma pareva un’enorme massa di acqua ribollente; a destra e a sinistra rocce impervie, da nord un vento gelido sembrava voler capovolgere la barca ad ogni momento e, come se non bastasse a volte Teth perdeva di vista la sua Guida o per l’acqua che a volte glielo nascondeva o perché Quello veramente scompariva; però Teth riusciva sempre a sentire la Sua Presenza e, nei momenti più difficili, era sempre in grado di vederLo, perché Gli si affidava completamente. A volte, dopo aver superato un qualche momento terribile in cui era stato lì lì per sfracellarsi contro la roccia, Gli chiedeva: “Ma è proprio necessario farmi rischiare così la vita? Dove andiamo? Perché non mi porti direttamente con Te, dovunque Tu voglia andare?”
E in quei momenti di completo abbandono il Giovinetto lo rincuorava dicendogli che l’Avventura era meravigliosa e che era solo come se stessero provando le scene di un film divertentissimo… Ancora una volta la barca fu spinta nella bufera. Teth era stanco e quella volta temette di non farcela: “aiuto, aiuto, Mio Adorato, salvami!” Solo al momento estremo il Giovinetto comparve a sollevarlo… un attimo dopo, dove era prima Teth, acqua e vento sembravano lottare fra di loro e creare il finimondo.
Teth, mortalmente pallido, batteva i denti; il Giovinetto gli sorrideva: ”Ma non vedi che è un giuoco?
Quando avrai attraversato tutte le acque, oltre quella gola che puoi scorgere laggiù, tornerai a Casa. Devi imparare a non lasciarti turbare da queste vane apparenze. Io Sono con te dovunque, non hai che da seguirmi. Roccia, acqua e vento sono gli elementi del giuoco ed è divertente vedere come riesci a dominarli”.
Così dicendo il Giovinetto scomparve ancora una volta e riapparve poco dopo, tutto luminoso, oltre la gola che aveva indicato. Teth puntò decisamente la barca verso quella direzione.
“Ti seguo, vengo!!” disse, e, come volando sulle acque oltrepassò l’ultima barriera… oltre la roccia, l’acqua e il vento era il Fuoco.
Il Dio Giovinetto era quel Fuoco e Teth era quel Dio.
A presto!!