Ciao Sole.
E' una mia imprecisione.
Le definizioni che chiamo impropriamente 'immagini' non le ho prese direttamente dal "Dictionnaire français de la langue chinoise" edito da 'Institut Ricci-Kuangghi Press' nel 1976, (conosciuto come Dictionnaire-Ricci,
http://www.institutricci.org e il nuovo
http://www.grandricci.org/) ma da un testo che le riporta per ogni esagramma, citando il dizionario stesso.
Accanto infatti alle definizione 'comuni' del carattere, il dizionario riporta queste sintesi correlate al cosiddetto 卦名 guà míng, il nome dell'esagramma.
Un link ad un'occorrenza per darti un esempio (esagramma 9, XiaoXu):
http://books.google.it/books?ei=E3RQUam ... rch_anchor
Eppure, una sintesi del genere, per quanto possa sembrare curioso, non rappresenta l'esagramma in sè, non ne caratterizza il tema (che è invece rappresentato dalla Sentenza) ma è collegata all'ambito semantico e contestuale delle linee mobili, nelle quali si trova il maggior numero di ripetizioni dei 'nomi' stessi (in 48 esagrammi il nome è ripetuto e commentato almeno in tre linee).
Quindi mi permetto di sottolineare che queste 'immagini' dal dizionario Ricci non sono 'date' agli esagrammi ma rappresentano invece un contesto semantico su cui poter 'interpretare' il senso delle linee.
Naturalmente non sono io a dirlo: è una tesi sostenuta da Edward Shaughnessy e Bent Nielsen, due autori a cui attribuisco molto credito.
Grazie per l'occasione e la precisazione.